L’incertezza mi è necessaria perché, dopo il primo attimo di panico, mi impone di decidere la via. È la spinta giusta per Fare della vita la Mia Vita.
Un anno fa non avrei immaginato di riuscire a scoprirmi così tanto raccogliendo qui le mie esperienze. Sì, perché scrivere, così come faccio io, è denudarsi ogni volta di fronte ad un pubblico di perfetti estranei, correndo il rischio ora di apparire ridicola, ora di manifestare una recondita voglia di visibilità.
Quando ho deciso di aggiungere un blog al mio sito personale, ero piena di dubbi e con addosso una paura fottuta.
Sapevo di dover affrontare un mare in tempesta, ma volevo entrare in questo uragano di parole che è la Rete. Dovevo e volevo. Incertezza: sì, no.
Allora, invece di starmene seduta ad aspettare o a osservare il mondo scorrermi dinanzi, ho fatto una bella corsa, un lungo respiro e mi sono tuffata. “Tanto so nuotare abbastanza bene”, mi son detta.
Ed eccomi qui, al settimo post a parlare d'incertezze (follia pura, ora mi dico).
Ma qui, nel virtuale, ho trovato e incrociato la meravigliosa e spettacolare frammentarietà di un mondo sconosciuto, l’inaspettato che ogni giorno è per me una nuova scoperta. Mi sento come uno speleologo, imbocco un tunnel, si apre un’immensa caverna, poi un nuovo percorso e un altro ancora. E, frammento dopo frammento, cunicolo dopo cunicolo, ricompongo quella che è la mia vita, i miei interessi, la mia curiosità e il mio lavoro.
È bello sapere che qualcuno legge i miei post, che condivide o prende spunto dai libri che suggerisco.
Perciò, un grazie speciale va a Jessica Rattini che ha trasformato un’incertezza in una sorpresa inaspettata. Quando mi ha chiesto se volevo rilasciare un’intervista per il suo blog House Mag mi sono emozionata (capita, alle signore di una certa età).
Bene, se oggi decidessi di non scrivere più o se l’incertezza prendesse il sopravvento su tutto, potrei dirmi soddisfatta e di aver fatto un bel viaggio e in buonissima compagnia.
E per finire, qualcuno si chiederà come mai nessun libro è citato in questo post. Tranquilli, che adesso arriva.
La citazione in apertura è tratta dal libro “Antichi maestri” di Thomas Bernhard (Adelphi, 2011). Bernhard è un autore fuori dal comune, che rompe ogni schema, ma vi assicuro che ogni pagina di questo libro è una stilettata profonda.
Descrivere la vita come un frammento e il succedersi di tanti frammenti non perfetti lo trovo un concetto meraviglioso.
La vita spesso è il pezzo di un puzzle che non combacia con il precedente, un continuo costruirsi e disfarsi.
Vivere, in fondo, è un’incertezza continua e restare sospesi un gioco da equilibristi.
“Noi siamo, di volta in volta, artisti della parola e artisti del silenzio, e perfezioniamo il più possibile quest’arte, disse, e la nostra vita risulta interessante solo nella misura in cui riusciamo a sviluppare in noi l’arte della parola e l’arte del silenzio” (op. cit.)
E per voi cos’è l’incertezza?
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Commenti
L'incertezza è la parola che ti fa chiedere "e se invece....?
L'incertezza è in tutto e dappertutto, ci circonda e ci avvolge ogni giorno, ogni minuto.
L'incertezza è spesso il passato che ricordi come vuoi ma non come è stato.
L'incertezza è l'unica realtà certa del futuro.